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Il volume, frutto di una ricerca collettiva che parte dall'esigenza di mettere in relazione passato e presente, affronta con taglio comparativo "antichità-attualità" il problema del rapporto tra potere e ascolto. Convinti che uno dei principali nodi della società odierna sia non più la presa di parola, l'accesso alla quale è ormai largamente diffuso, bensì la capacità di dare ed ottenere ascolto, gli autori hanno studiato la tematica indagandone alcune sue specifiche articolazioni. Sono stati così considerati il ruolo e la valenza simbolica e politica dell'orecchio - che metaforicamente rinvia ora a chi obbedisce, ora a chi presta attenzione, ora a chi spia - e le possibilità di implementare la "presa dell'ascolto" in diversi regimi politici della Grecia antica e del mondo di oggi, i problemi della comunicazione tra nemici nella guerra del Peloponneso e in quella condotta da G. W. Bush in Iraq, le dinamiche dell'ascolto "efficace" in diversi contesti latini e nella nostra società, l'udito paranoico del potere autocratico nel trattato senecano su "I benefici" e nel racconto "Un re in ascolto" di Italo Calvino, il rapporto tra educazione all'ascolto musicale e cittadinanza nella cultura greca e in quella odierna.